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Cos’è il coronavirus e come difendersi

CDC / Alissa Eckert, MS; Dan Higgins, MAM
Dopo che il nuovo Coronavirus (2019-nCoV) è stato identificato nel dicembre 2019 a Wuhan City, si è ormai diffuso un forte allarmismo in numerosi paesi del mondo. Non è difficile infatti incontrare in giro persone munite di mascherina che sperano così di proteggersi o di evitare il rischio di contagio.

Il Ministero della Salute ha pubblicato 19 punti per spiegare cos'è il Coronavirus e smentire alcune notizie allarmistiche che si sono fatte largo negli ultimi giorni. Sempre su salute.gov, è possibile trovare un portale che offre tutti gli aggiornamenti su questo virus e sul livello di propagazione, disponibile inoltre il numero di pubblica utilità 1500 per segnalazioni e richiesta di informazioni.
 

SARS, MERS E NUOVO CORONAVIRUS  2019-nCoV

Il Coronavirus fa parte della famiglia di virus “zoonotici”, cioè che si trasmettono facilmente dagli animali all'uomo, e che vanno da malattie leggere simil-influenzali a patologie respiratorie mortali.
Nella nostra vita siamo stati tutti esposti a qualche tipo di Coronavirus in passato, tuttavia alcuni ceppi pongono maggiori preoccupazioni per la salute rispetto ad altri. Il “Coronavirus Wuhan” 2019-nCoV, come i suoi “cugini” virali SARS (sindrome respiratoria acuta grave) e MERS (sindrome respiratoria mediorientale), presenta il potenziale per una diffusa epidemia.

Mentre a inizio febbraio è stato registrato il primo decesso fuori dalla Cina, ad Hong Kong, in questo momento sono stati confermati a livello internazionale ulteriori casi di infezione. La situazione è attenzionata a livello globale: il Centers for Disease Control and Prevention (CDC), organo di controllo sulla sanità pubblica Usa, sta monitorando gli eventi e consente ai cittadini di monitorare la diffusione del nuovo Coronavirus sul territorio americano.

Come tutti i Coronavirus, oltre alla trasmissione da contatto con animali infetti, è stata osservata una trasmissione da persona a persona. La trasmissione avviene per contatto con una persona infetta, con le sue secrezioni o con un portatore “sano” del virus, cioè persone non sintomatiche che lo possono trasmettere. L’assenza di sintomi rende difficile isolare accuratamente i potenziali portatori e identificare la facilità con cui il virus viene trasmesso.

L’osservazione di elementi macroscopici, dunque, non basta per evitare il contagio, servono prima di tutto azioni di prevenzione efficace che riguardano tutti, dai cittadini a chi amministra strutture cliniche.


 

I SINTOMI DEL CORONAVIRUS

L'insorgenza dei sintomi del Coronavirus si verifica generalmente 14 giorni dopo l'esposizione e può variare in base all'età e alle condizioni di salute. I sintomi riscontrati più frequentemente comprendono difficoltà respiratorie, febbre e tosse. I casi più gravi presentano una sintomatologia che include polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale, fino ad arrivare alla morte.

Le misure raccomandate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sono molto distanti dalla “psicosi” che si sta creando intorno alla diffusione del virus, ed includono semplicemente l’evitare o il posticipare i viaggi verso la Cina, soprattutto per quanto riguarda la la provincia dello Hubei, prestare attenzione all’igiene delle mani e evitare prodotti alimentari di provenienza non sicura.

Tutte queste precauzioni dovrebbero essere sempre sempre tenute in alta considerazione, specialmente in ambienti sanitari come ospedali, cliniche, sale d’attesa, centri ambulatoriali, ecc., sia per evitare la contaminazione dei pazienti, sia per aumentare la sicurezza degli operatori che sono quelli maggiormente esposti al contagio venendo a stretto contatto continuamente con tutti i rischi possibili.
 

CORONAVIRUS: TRATTAMENTO E PREVENZIONE

Quando volete proteggere voi stessi, il vostro team sanitario e i vostri pazienti dalla trasmissione di nuove epidemie virali, è imperativo rafforzare le corrette tecniche di prevenzione delle infezioni con una tecnologia comprovata per eliminare drasticamente il tasso di trasmissione con la massima efficienza.

È stato dimostrato che i raggi UV C eliminano gli agenti patogeni in aria, sulle superfici nell'ambiente, lavorando in sinergia con le normali procedure di pulizia e igienizzazione degli ambienti.

La tecnologia di disinfezione UV-C ha dimostrato di ridurre efficacemente la contaminazione da Coronavirus in ambienti clinici. In uno studio pubblicato nel 2016 sul “Southern African Journal of Infectious Deseases” è stata dimostrata una riduzione del Coronavirus MERS dopo un ciclo di disinfezione UV-C di soli 5 minuti.
 

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Tutte le strutture sanitarie dovrebbero adeguarsi con sistemi di disinfezioni UV per consentire una rapida disinfezione degli ambienti come le sala d'attesa, il pronto soccorso e di altri spazi potenzialmente contaminati, specialmente ma non solo se il sospetto è quello di essere a rischio di ricevere un paziente che ha contratto il Coronavirus Wuhan 2019-nCoV.

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