FAQs

I raggi ultravioletti sono onde elettromagnetiche che fanno parte della luce. Le onde elettromagnetiche si suddividono in tre principali fasce di lunghezza d'onda, espressa in nanometri, nm: Raggi ultravioletti (UV) 100-400 nm Raggi visibili (luce) 400-700 nm Raggi infrarossi (IR) 700-800.000 nm I raggi UV sono a loro volta identificati in tre bande:

  • UV-A (315-400 nm) con proprietà abbronzanti;
  • UV-B (280-315 nm) con proprietà terapeutiche e di sintesi della vitamina "D";
  • UV-C (100-280 nm) con proprietà germicida.

I raggi UV-C (100-280 nm) hanno forte effetto germicida e presentano la massima efficacia in corrispondenza della lunghezza d'onda di 265 nm. L'effetto germicida delle radiazioni UV-C si estende a batteri, virus, spore, funghi muffe ed acari; esso è dovuto soprattutto all'effetto distruttivo esercitato dalle radiazioni UV-C sul loro DNA; i raggi UV-C infatti danneggiano il loro apparato riproduttivo impedendone la replicazione.

L'emissione di queste lampade è per circa il 90% circa sulla lunghezza d'onda dei 253,7nm. Questa frequenza è invisibile all'occhio umano e possiede anch'essa un forte potere germicida. Il restante 10% dell'emissione della lampada è visibile (la tipica luce azzurrina).

Si, i raggi UV-C sono presenti in natura perché sono generati dal sole, ma lo strato di ozono presente in atmosfera svolge un’azione schermante evitando che possano giungere sulla superficie Terrestre.

Batteri Virus, Spore Funghi, Muffe ed Acari, sono tutti sensibili, quindi eliminabili, con i raggi UV-C.
I microbi non possono acquisire resistenza ai raggi UV-C, cosa che avviene con l’uso dei disinfettanti chimici e antibiotici.
I raggi UV sono ecologici. Con l’utilizzo dei normali disinfettanti è inevitabile l’inquinamento ambientale. Esiste inoltre il pericolo di gravi rischi che possono verificarsi per inalazione diretta dei vapori oppure per ingestione di prodotti alimentari inquinati da un’eventuale contatto con gli stessi disinfettanti di origine chimica;
Dove non è possibile eliminare l’uso dei disinfettanti chimici (industrie alimentari, Farmaceutiche, Sanità, etc) l’uso dei raggi ultravioletti nella disinfezione permettono di ridurne le quantità con un notevole risparmio economico ed una maggiore attenzione all’ambiente, mantenendo e quasi sempre migliorando il grado di disinfezione.
Gli apparecchi a raggi UV-C possono essere installati su ambienti e macchinari d essere programmati per mantenere lo stesso grado di disinfezione giorno e notte garantendo condizioni ideali dal punto di vista igienico senza alti e bassi. Al contrario disinfettanti chimici svolgono la loro azione con la massima efficacia solo al momento del loro uso.
Con l’impiego degli apparecchi equipaggiati LIGHT PROGRESS i costi di esercizio sono esigui; possiamo affermare che un impianto UV-C “LIGHT PROGRESS” non richiede manutenzione, se non per il normale ricambio delle lampade. Il rapporto costo/benefici è da considerarsi ottimo; gli apparecchi sono potenti e di notevole durata. Per questo la distruzione dei germi mediante gli UV-C, in confronto (od in interazione) agli altri sistemi, risulta di basso costo e di notevole effetto.

I raggi UV-C funzionano davvero. La differenza fra un progetto di qualità e una applicazione senza risultati è data dalla profonda conoscenza dell’argomento e dall’esperienza acquisita nel tempo. Dal 1987 Light Progress realizza progetti di successo in tutto il mondo e ha acquisito una clientela costituita da Società importanti in tutti i settori che necessitano di condizioni igieniche verificate per generare prodotti e servizi di qualità.

Diversi enti e organizzazioni di levatura mondiale, come WHO, EPA, CDC, ASHRAE e molti altri consigliano l’uso dei raggi UV-C per la disinfezione di acqua ambienti e sistemi dell’aria condizionata; LIGHT PROGRESS è associato IUVA (International UltraViolet Association), organismo mondiale che si occupa di raccogliere e mettere a disposizioni degli utenti tutte le informazioni disponibili e che organizza diversi meeting a livello internazionale ogni anno; IUVA, raccogliendo tutte le informazioni disponibili ha inoltre pubblicato un documento che fornisce le basi per la progettazione dei diversi sistemi e applicazioni UVGI (UltraViolet Germicidal Irradiation).

I raggi UV-C sono utilizzati tutti i giorni principalmente in:

Industrie alimentari e farmaceutiche per disinfettare aria e superfici degli ambienti di produzione, disinfettare i contenitori dei prodotti (packaging), isolare zone “protette” per la produzione ed il confezionamento dei prodotti, come le camere bianche, da zone a rischio contaminazione. Questi interventi aumentano notevolmente la sicurezza e la conservazione dei prodotti che acquistiamo con molti vantaggi per la salute, visto che non lasciano residui e permettono di evitare o ridurre l'uso di disinfettanti chimici, che invece possono rilasciare residui pericolosi sui prodotti.

Strutture ospedaliere, per evitare la trasmissione, e quindi il contagio, di pericolosi batteri o virus che possono essere presenti nell'aria o trasportati per contatto da malati ma anche dai visitatori.

Sistemi di condizionamento dell’aria, per evitare il fastidioso e pericoloso formarsi di muffe e batteri all’interno delle centrali di trattamento aria o nelle canalizzazioni, responsabili delle Building Related Illness (BRl) o "Malattia correlata all'edificio" alveoliti allergiche estrinseche, infezioni da virus e funghi e da rickettsie, asma bronchiale, febbre da umidificatori, febbre di Pontiac e legionellosi, asma e Sick Building Syndrome. Molti eserciti prevedono sistemi UV-C per prevenire attacchi biologici come la dispersione di Antrace nelle condotte.

Sistemi di trattamento delle acque destinate al consumo umano e animale e all'uso sanitario, per eliminare tutti i microrganismi che potrebbero essere presenti nelle acque provenienti da pozzi, cisterne e acquedotti. Questo sistema è obbligatorio dopo un filtro a carboni attivi, come ad esempio nei distributori di acqua che stanno sempre più prendendo piede nelle città.

Non esistono limiti alle possibili applicazioni dei raggi UV-C; anche in ambienti domestici sono usati per evitare il formarsi di muffe sui muri, per allontanare gli acari dalla camera da letto, per mantenere salubre l'aria all'interno di un locale, per trattare l'acqua.
I raggi UV-C riescono anche ad eliminare gli odori e i depositi di grasso nelle cucine industriali e nel settore ristorazione in genere, coadiuvate anche dall'emissione di Ozono. LIGHT PROGRESS ha sviluppato un sistema specifico anche per questa particolare applicazione.

Batteri, virus, spore, funghi, muffe ed acari; sono tutti sensibili alle radiazioni UV-C e vengono eliminati dalle stesse.

Ogni Batterio, Virus, Lievito, Muffa, o Acaro necessita di una dose UV-C diversa per la propria inattivazione o eliminazione.
Esistono documenti universalmente riconosciuti che riportano questi Valori. Light Progress ne è in possesso e li sfrutta regolarmente per la progettazione e realizzazione dei propri sistemi. Per fornire una idea approssimativa sui tempi di intervento dei raggi UV-C possiamo dire che servono tempi che variano da frazioni di secondo a qualche secondo.

Virus, batteri e muffe, residui animali, acari, pollini sono fra le principali cause di pericolose infezioni e allergie.
Ognuno di questi contaminanti si disperde in modo diverso; Alcuni, come acari, spore batteriche e delle muffe, sono continuamente trasportati dall’aria, altri come batteri e virus, si “aggrappano” a particelle solide, come le stesse spore o goccioline di umidità e vengono inspirate dall’uomo.
In presenza di un impianto di aria condizionata, quando i contaminanti entrano all’interno della centrale per il trattamento dell’aria (o UTA) e dei canali che la distribuiscono, il sistema stesso, buio e umido, diventa terreno fertile per la loro crescita e per il loro moltiplicarsi rendendo pericolosa l’aria che respiriamo.
L’aria inoltre contiene concentrazioni di inquinanti chimici pericolosi se inalati in concentrazioni significative o solo in maniera continuativa.
Irradiare l’aria all’interno dell’impianto centralizzato o predisporre un purificatore d’aria completo di lampade UV-C e filtro TiOx al biossido di titanio riduce moltissimo le possibilità che questi inquinanti, siano essi microbiologici o chimico-fisici, possano creare dei danni alla salute spesso ravvisabili solo a lungo termine.

I limiti microbiologici di legge per le acque potabili contenuti nel D.L. 31/2011 sono molto stringenti.
I metodi per eliminare i microrganismi dall’acqua possono essere chimici – Clorazione – o fisici – raggi UV-C, calore.
Nel primo caso l’acqua ingerita potrebbe contenere sostanze residue dannose, derivata dal cloro, come le clorammine che alterano odore e sapore dell’acqua o altri sottoprodotti indesiderati nocivi per la salute umana e per l'ambiente come le sostanze alorganiche, delle quali fanno parte i Trialometani, altamente cancerogeni.
Il calore (bollire l’acqua prima dell’uso) potrebbe essere funzionale per evitare i problemi sopra citati, ma sicuramente non lo sarebbe dal punto di vista pratico e genererebbe problemi di gestione richiedendo lunghi tempi di raffreddamento.
Un apparecchio a raggi UV-C, installato sulla tubazione vicino al punto d’uso dell’acqua, elimina in sicurezza tutti i microrganismi, irradiandoli con una dose molto superiore a quella minima di sicurezza - quindi molto efficace - senza lasciare residui. Costi di acquisto e manutenzione dell’impianto e dei ricambi (lampade) sono ridottissimi. I raggi UV-C riducono inoltre la presenza di cloro e derivati se presenti (acquedotto) riconducendoli a particelle elementari innocue per la salute.

Quando si accende una lampada UV-C si ottiene una forte riduzione dei microbi presenti nell’aria dell’ambiente e sulle superfici raggiunte dai raggi UV. Per esempio in pochi minuti alla distanza di 3 mt. dall’apparecchio, si ottiene una riduzione del 99% dei batteri Bacillus, Coli, Clostridium, Legionella, Vibrio, Salmonella, Listeria, Pseudomonas, Staphylococcus, Streptococcus, ecc.
Questa caratteristica permette di intervenire anche su aree altrimenti irraggiungibili da corpi solidi come oggetti e prodotti per pulizia e disinfettanti come zone nascoste di pavimenti e mobilie.
Anche dove è obbligatorio l’uso dei disinfettanti chimici irradiare le superfici evita zone d’ombra, non genera specie resistenti e può essere utilizzata giorno e notte (in assenza di persone) evitando una rapida ricontaminazione delle superfici e mantenendo queste ultime sempre in condizioni ottimali dal punto di vista microbiologico.

L'efficacia dei sistemi di disinfezione è facilmente riscontrabile attraverso l'analisi microbiologica o semplici tamponi che permettono di individuare la presenza di microrganismi sulle superfici interessate dal test. Tuttavia per verificare con esattezza la quantità di carica microbica presente su di una superficie, in aria ed in acqua prima e dopo del trattamento è necessario affidarsi ai test di laboratorio come quelli dall'HACCP.
Per i disinfettanti chimici i produttori esibiscono test preventivi sulla loro capacità disinfettante; anche Light Progress ha effettuato importanti test presso laboratori universitari ed enti privati accreditati. Naturalmente, sia per i disinfettanti chimici che per la tecnologia UVGI, per ottenere gli stessi risultati di laboratorio è importante che ne venga fatto un uso conforme a quanto descritto nelle istruzioni d'uso.

I RAGGI UV-C PENETRANO I CORPI (IONIZZAZIONE)?

I raggi UV-C non possono penetrare i corpi solidi, a differenza delle radiazioni ionizzanti come raggi X e Gamma, questi ultimi molto pericolose per l’uomo anche a basse dosi. Per l’eliminazione dei microrganismi con i raggi UV-C è necessario che questi si trovino sulla superficie di un oggetto o che siano trasportati dall’aria.

ESISTONO MATERIALI CHE POSSONO ESSERE PENETRATI DAI RAGGI UV-C?

I materiali che non interrompono il passaggio della lunghezza d’onda germicida (253,7nm, invisibile) sono pochissimi, il quarzo e alcuni particolari materiali plastici, come PE o tetrafluoro-derivati, ma solo se spessi pochissimi micron.
Il normale vetro di una finestra, il policarbonato e altri materiali trasparenti attraverso i quali è possibile vedere la luce azzurrina delle lampade UV-C, annullano totalmente l’effetto germicida delle lampade schermandolo.

CHE EFFETTO HANNO I RAGGI UV-C SUL CORPO UMANO?

Una irradiazione continuativa di occhi e pelle potrebbe provocare eritemi e congiuntiviti, normalmente risolvibili in poche ore, tuttavia è bene evitare di esporsi direttamente anche per brevi periodi a fonti di raggi UV-C a breve distanza. Per evitare esposizioni dirette è sufficiente frapporre fra se stessi e la fonte UV-C qualsiasi materiale non trasparente alla luce visibile (abiti, camici o tute di cotone o lana) o anche vetri e plastiche trasparenti (maschere, caschi, occhialiappartenenti alle categorie sopra descritte.

ESISTONO DELLE PROTEZIONI CONTRO LA CADUTA DI EVENTUALI FRAMMENTI DELLA LAMPADA UV-C?

Si. Light Progress offre due soluzioni in uno speciale materiale plastico chiamate Uvlon Frame e Uvlon Pipe; la prima è costituita da un film che, opportunamente fissato all’apparecchio raccoglie eventuali frammenti provenienti da rotture, la seconda è costituita da una guaina che viene termo-retratta sul tubo UV-C in fabbrica e che oltre a rafforzarlo meccanicamente (effetto parabrezza dell’auto) trattiene al sui interno gli eventuali frammenti provenienti da rotture.

CHE EFFETTO HANNO I RAGGI UV-C SULLE SUPERFICI PLASTICHE?

I raggi UV-C sono assimilabili ai raggi solari, anche se non trasmettono calore. Come i raggi solari possono tuttavia tendere a ingiallire i materiali plastici esposti per lungo tempo, specialmente se di colore bianco.